Dipartimento di Agraria e MANN scoprono l'olio di oliva più vecchio al mondo

olio DIA MANN

La convenzione di ricerca sottoscritta lo scorso anno dal dr. Paolo Giulierini Direttore del Museo Archeologico Nazionale e il prof. Matteo Lorito Direttore del Dipartimento di Agraria produce un primo risultato eclatante. L'accordo prevede lo studio dei tantissimi reperti organici conservati presso i depositi del MANN, anche istituendo nel Museo un laboratorio di ricerca nel quale operano diversi ricercatori del Dipartimento di Agraria (botanici, esperti di tecnologia del legno, tecnologi alimentari, agronomi). Il progetto finanziato dal MANN ha lo scopo di aumentare la nostra conoscenza sulla cultura agronomica e agro-alimentare dell'epoca romana raccogliendo le informazioni che i vari materiali biologici sopravvissuti all'eruzione possono rivelare grazie all'uso di raffinate tecniche di analisi. I test condotti mediante spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR, 13C-NMR e 1H-NMR) e gas cromatografia (HRGC) sul materiale organico contenuto in una bottiglia di vetro ritrovata negli scavi di Ercolano e conservata nel deposito del MANN da oltre 100 anni, hanno rivelato che si tratta di olio vegetale, quasi certamente olio di oliva.

Fino ad oggi i campioni disponibili per i ricercatori erano solo incrostazioni rinvenute in recipienti di vario genere e quindi difficili da caratterizzare. In questo caso invece, la significativa quantità di materiale ha permesso di individuare la bottiglia di olio di oliva più antica al mondo. Il risultato dello studio condotto dai prof. Raffaele Sacchi e dal prof. Gaetano Di Pasquale, insieme ai loro collaboratori Alessia D'Auria e Antonello Paduano, è stato presentato venerdi 21 settembre u.s. al MANN dal dr. Alberto Angela durante la conferenza stampa di lancio della nuova serie di Ulisse: il piacere della scoperta, che ha visto la prima puntata di sabato 22 settembre dedicata proprio a Pompei, Ercolano e Stabia.